domenica 9 marzo 2008

Il Diario di Viaggio


Oramai non ne posso fare a meno è sempre con me quando viaggio. Parlo di un libretto tascabile a righe. E’ un diario di viaggio, sul quale annoto tutto. Recensioni personali di ristoranti, prezzi degli oggetti che acquisto, la descrizione di una giornata con sensazioni ed esperienze particolari e molto altro ancora. Non potrei farne senza è una parte importante del mio viaggio, un ricordo oltre che impresso nella memoria e nel cuore va impresso anche sulla carta. Col tempo i pensieri sfumano, scolorano e non sono più nitidi come nel momento stesso che si sono vissuti sulla propria pelle; al contrario la scrittura rimane a testimoniare l’attimo. E’ ormai una bella abitudine che consiglio a tutti i viaggiatori .

venerdì 7 marzo 2008

l'importanza dello scrivere...

Oramai non posso più farne senza, è una cosa mia, se me la dimentico sono triste di cosa parlo ?

Ma del mio diario di viaggio. Me lo porto sempre con me quando non sono a casa. E' un piccolo notes, a forma di quadernetto, sul quale annoto di tutto; dai prezzi dei ristoranti, agli orari degli autobus, fino al resoconto di una giornata con orari e pensieri. Adesso è un'abitudine

mercoledì 6 febbraio 2008

Il vento di Amburgo......giunge anche a Pisa



Giovedi 24/01/2007
Nato come una scommessa, questo mini viaggio è stata l’occasione per festeggiare un collega che ha firmato il suo contratto a tempo indeterminato. Eravamo in tre, la partenza da Pisa e l’arrivo ad Amburgo…..
Partiamo da Bologna con calma, verso le 11.30, prima tappa la città della torre pendente.
Verso le 13.00 siamo a Pisa, si presenta subito come un paesone, costituito quasi esclusivamente da case basse e strade alberate. All’improvviso la Torre Pendente si innalza sopra le casine, quasi a volersi imporre su tutto e a darci il benvenuto in un luogo simbolo d’Italia, nel mondo .
E’ sempre un piacere tornare in questa bella città, e poi iniziamo proprio con una bella giornata di sole, promette bene. Piazza dei miracoli è splendida con il Campo Santo monumentale, il Battistero , il Duomo e naturalmente la Torre Pendente . Pranziamo poco distanti al ristorante Santa Maria, nell’omonima via, locale gestito da napoletani e quindi una garanzia nel cibo (quasi come noi bolognesi). Alle 17.30 abbiamo il volo e quindi arriviamo all’ aeroporto internazionale di Pisa Galileo Galilei verso le 15, piccolino ma molto carino, pensate che il treno arriva davanti al gate degli imbarchi; quindi uno arriva in treno – cambiando a Firenze e fa subito il cheek –in, che spettacolo non avevo mai visto niente di simile. Di parcheggi ce ne sono tanti, ma se volete un consiglio entrando verso l’aeroporto vi ritroverete sulle intersezioni dei cartelli gialli con scritto Parking Chericoni. L’aveva provato un nostro amico, è un parcheggio custodito a 400 m dall’aeroporto e con navetta gratuita, per soli €. 7,00 al giorno; ve lo consiglio (io ho lasciato addirittura le chiavi a loro, tutto a posto). L’aereo chiaramente è di una compagnia Low Cost e per la prima volta devo dire è partito in pieno orario alle 17.30 in punto, volo perfetto, arrivo alle 19 a Lubecca famosa per il marzapane (qui ha appena piovuto, brutto segno) una cittadina a 70 km da Amburgo. Peccato non poterla visitare, mi hanno detto che è molto carina; vedremo più avanti di farci un salto e visitare anche Brema. Un pullman per €. 8,00 a testa ci porta in pieno centro, davanti alla moderna stazione degli autobus , sono le 20.

Arrivo : la prima impressione è che la città sia molto molto grande, la periferia è enorme. Amburgo seconda città della Germania per abitanti (m. 3 s.l.m.- 1.700.000 ab.) ha come elemento fondamentale l’acqua, ho notato molti palazzi nuovi e molti in rifacimento, a causa dei numerosi bombardamenti degli alleati nella seconda guerra mondiale.
Altra cosa che mi ha colpito IL VENTO, che soffiava forte e costante ovunque. Penso che giunga dal mare del nord anche se dista "solamente 100" km.

Per fortuna che il nostro albergo è vicino a 100 metri dalla stazione dei bus è Best Western Hotel St. Raphael . Un quattro stelle non male, con un bel bagno, uno sgabuzzino guardaroba e una tele che trasmetteva anche rai uno e rai due. Chiaramente ormai è buio pesto, ma dobbiamo pensare ad un posticino per cenare. Pronti scendiamo e proprio di fronte alla stazione dei treni ci sono una serie di ristorantini, ne volevamo uno tipico tedesco. Capitiamo al Restaurant Schiffer Borse. La particolarità di questo locale è che è tutto in stile marinaro, (in linea con la vocazione di città portuale di Amburgo) dai tavoli, alle pareti, ai lampadari,con una miriade di oggetti appesi al soffitto, abbiamo mangiato molto bene e speso il giusto, consigliato. Rimaniamo in due amici su tre, uno rientra in albergo causa raffreddore e stanchezza, ma noi siamo molto attivi pertanto decidiamo di prendere un taxi e recarci nel quartiere a luci rosse St. Pauli nella zona del porto per dare un’occhiata . Ci aggiriamo per una larga via, costeggiata ai lati da sexy shop e da locali notturni che ti invitano ad entrare per assistere a spettacolini; da fuori non vedi nulla (al contrario di Amsterdam). Infine ci fermiamo in una birreria e verso mezzanotte torniamo in albergo con la metro (€. 1.30 mentre in taxi €. 8.00 – a saperlo prima…).

Per la metro è molto facile; ci sono delle macchinette automatiche, trovata la destinazione e il suo numero corrispondente si immette lo stesso digitandolo nello schermo e voilà appare l’importo dovuto.
Nota : a St. Pauli la squadra di calcio (Jolly Roger stemma) è molto famosa e popolare è un cult. Fama dovuta alla posizione dello stadio, nella zona a luci rosse conquistando una tifoseria di sinistra, ed anche perché fu la prima società a vietare l’ingresso allo stadio alle tifoserie di estrema destra ; in un periodo in cui il fascismo era chiara ispirazione delle tifoserie hooligans.


Venerdi 25/01/2008 soleggiato – vento.
Non avendo la colazione in albergo (ci chiedevano 12 € in più a testa !) decidiamo di cercarla nella zona della stazione centrale dove pare ci sia la più alta concentrazione di ristoranti e locali. Un cartello davanti all’ Hotel Popp che possiede anche il ristorante Capri ci attrae con l’offerta : colazione a buffet a 5,90 €, è nostra !!!! Da noi in Italia non esiste una cosa simile; comunque abbiamo mangiato anche per il pranzo, e rifocillati per benino usciamo per affrontare la giornata. Proprio di fronte alla stazione ci sono parecchi pullman che offrono un tour completo della città con audio-guida in lingua per €. 15,00 a testa. Scegliamo la compagnia che ci sembrava più simpatica ma il pullman era veramente molto vetusto e le audio-guide non funzionavano molto bene….però partiamo il giro ci era sembrata l’unica maniera, avendo poco tempo a disposizione, per vedere tutta la città stando al caldo e riparati dal vento. Comunque il giro è molto interessante. Attraversa la zona dei consolati, costeggia le splendide ville affacciate sul fiume Alster. Passa sulla piazza del Rathaus (municipio), la Chiesa di St. Petri , la Torre di St. Nikolai la più alta della città (145 m.) ma ormai ridotta ad un rudere dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale. Naturalmente passiamo di fronte a St. Michaelis chiesa evangelica, la più significativa in stile barocco della Germania del Nord, la sua torre alta 132 m. è chiamata familiarmente Michel, la Chilehaus esempio di architettura anni 20. Sosta di mezz’ora alla banchina del porto zona St. Pauli per dirigerci poi verso la zona di Speicherstadt . Questa è la zona dei magazzini delle merci, qui veniva stoccato di tutto e ora stanno nascendo tanti locali alla moda, discoteche, pub; assomiglia molto ad Amsterdam, con ponti che attraversano canali .Nella zona ha sede anche l’ Hamburg Dungeon (che ho visitato a Londra) . Al suo interno sono ricreati, utilizzando attori, effetti speciali e opportune scenografie, alcuni eventi della storia della città, con particolare predilezione per quelli macabri e sanguinosi; ma purtroppo non siamo riusciti a vederlo. Per finire torniamo al punto di partenza passando per il caratteristico laghetto di Binner Alster dove si affaccia il Municipio e altri bellissimi edifici, (vi sono anche i cigni, ma quest’anno li hanno trasferiti altrove per troppo freddo). E’ stato molto utile avere una visione complessiva della città, siccome il tempo a nostra disposizione era molto poco. Rientrati facciamo una pausa in albergo e poi torniamo verso il centro. Dall’albergo il centro dista solo 15 minuti a piedi. Attraverso la Monckebergstrasse, la strada dello shopping passiamo per la Chiesa di San Jakobi per quella di San Petri fino alla piazza del Municipio . Nel basamento del Municipio (sono quasi le 16 e ormai è sera) vi è l’ingresso del ristorante Parlament, del quale ci avevano parlato molto bene; ma che ci era sembrato molto caro, cosa smentita dalla carta dei menu posta all’ingresso del locale e dalla sorridente scultura di Bacco che accoglie i clienti all’entrata. Facciamo una breve sosta per un caffè nel locale Mélange (pannello a muro con vari caffè) con vista sul laghetto e sul municipio è davvero molto carino. Notiamo anche che la città possiede enormi Passage ovvero gallerie coperte piene di negozi. Ormai è sera e rientrati in albergo ci prepariamo per la cena.
Siamo finiti al ristorante O’ Pote (Italiano – portoghese) nella zona dietro al nostro albergo, io lo sconsiglio, si mangia benino, ma il vino è scarso come le porzioni, solo il conto è abbondante – da evitare – c’è di meglio in giro per la città, io consiglio di scegliere solo Gasthause dove si mangia tipicamente tedesco sembra una cotoletta alla milanese ! (vale a dire dei bei piatti unici stracarichi di pietanze). Dopo una giornata intensa rientriamo in albergo stanchi ma contenti.

Nota: attenzione ai francobolli, non si acquistano nei chioschetti sparsi lungo le vie o nei negozi di souvenirs ma dalle macchinette automatiche. Con il primo pulsante a destra (come in foto) scelgo la lingua, successivamente posso costruirmi l’importo aggiungendo o sottraendo centesimi di euro; in ogni modo per l’Italia sono 65 centesimi a cartolina- mi raccomando non perdete la vecchia e cara abitudine di spedire cartoline !!!!!!

Sabato 26/01/2008 soleggiato – vento.
Ultimo giorno, e come al solito il vento è molto forte (veduta dalla finestra del nostro albergo, il centro è a due passi), oggi ce la prendiamo con molta calma andiamo verso il centro a fare colazione all’interno dell’ Europa Passage ed entriamo al Punto Medio – ristorante, bar, pub un po’ di tutto dove la metà dei camerieri è italiana, poi cominciamo a girovagare per il centro fino all’orario di partenza (ore 20 aereo per Pisa) comprando ricordini, regalini e spizzichiamo qua e la, tra specialità portoghesi da assaggiare al volo e cosine locali. Io trovo anche una bella vetrofania che riproduce la mitica Grecia; siccome siamo nell’Europa Passage : ovunque c’è un “riassunto” di un paese europeo.

Curiosità : Sparse per la città ci sono circa 100 statue a forma di omino con due secchi d'acqua, con colori e materiali sempre diversi. Queste opera d’arte raffigurano "il portatore d'acqua".
La sua storia ha inizio nel 1800, quando ad Amburgo non esistevano condutture d'acqua e la maggior parte dei cittadini andava a prenderla dai Fleeten (Canali) e dall'Alster, perché particolarmente buona e pulita (cosa impensabile ai giorni attuali).I nobili ovviamente non facevano questa fatica e si facevano portare l'acqua dai "portatori". Uno di questi, l'amburghese Michel Johann Willhelm Bentz (1787-1854), lavorò appunto come portatore d'acqua ed era ritenuto come contemporaneo molto rabbioso, così i bambini della città lo insultavano gridandogli "Hummel, Hummel" (che mi hanno detto si traduca con calabrone).Poiché il poverino riusciva raramente ad acchiappare i birbanti - lui portava sempre litri di acqua potabile per chilometri e chilometri in tutta la città - non gli restava che rispondere in modo grossolano con "Mors, Mors" (che, scusate la finezza, mi hanno detto corrisponde al nostro "vaffanculo").
"Hummel, Hummel! Mors, Mors!" Di questo detto, tipicamente amburghese, presto dimenticato, si ricordano invece i nativi di Amburgo, visto che oltre 100 personaggi ad altezza d'uomo e anche più di vari artisti, di Hans-Hummel popolano da tempo la città e rendono particolarmente suggestiva la visita delle strade e delle piazze.
Il risultato è un insieme di opere d'arte allegramente colorate che rianimano la città.
Un'ultima curiosità: quando nel 1956 Amburgo ottenne la targa automobilistica "HH" molti pensarono che derivasse da "Hummel, Hummel". In tal modo si è diffuso il segno di riconoscimento di Amburgo. (anche con le borse al porto) (dentro alla stazione dei treni ne ho visti due) statua che ricorda l’accaduto con i ragazzini che prendono in giro il personaggio.
Qui si conclude questo primo assaggio della bella Germania del Nord, merita un approfondimento e pertanto una seconda visita….. a presto.

venerdì 18 gennaio 2008

Amsterdam......da assaporare in tre giorni


Il tempo a nostra disposizione è vero è poco ma sufficiente a visitare il meglio della bella Amsterdam, la Venezia del nord.
Primo giorno
Partiamo venerdi 11 maggio 2007 da Bologna con volo su Malpensa e da qui un altro volo ci porterà all’Aeroporto internazionale di Schiphol . Qui al punto informazioni, accolti da una signorina che parla italiano, acquistiamo la Amsterdam Card per 48 ore al prezzo di €. 43,00. Da diritto all’utilizzo di tutti i mezzi pubblici, all’entrata nella maggior parte dei musei gratis, sconti e convenzioni varie. Prendiamo un taxi e in venti minuti di viaggio siamo in centro, davanti al nostro albergo Hotel Inner. Piccolo albergo senza pretese, ottimo per un paio di giorni vista anche la sua posizione strategica; a due passi dalla zona dei musei e dal tram. Arrivati scarichiamo le valigie, ci sistemiamo e siamo già in strada, purtroppo il tempo non è dei migliori , ma non ci fermiamo (il tempo è poco a disposizione) . Entriamo al Van Gogh Museum (compreso, costerebbe €. 8,38) Vi è una collezione permanente del grande artista e varie esposizioni temporanee, oltre a un negozietto di gadgets e un bar. Inutile raccontare questa splendida collezione di un maestro della pittura, bisogna andare a vederlo. Attraversiamo il parco e giungiamo al RijksMuseum il museo nazionale dove vi sono collezioni permanenti di grandi artisti olandesi e non solo (compreso, costo €. 10,00). Ma non abbiamo ancora finito per oggi; ancora due passi e siamo all’ Heineken experience. Sede della vecchia birreria e ora trasformata in un museo alla memoria. In un percorso interattivo, si conoscerà come viene fabbricata, sponsorizzata negli anni e distribuita una delle birre più famose al mondo. Inoltre compreso nel prezzo (non inserito nella A. card, €. 11,00), vi sono tre birre incluse e un gadget (sempre diverso, quest’anno un apri bottiglie molto carino) assolutamente da non perdere. Cosi ci rimangono ancora poche forze, e prendendo il tram n. 15 andiamo in centro, in Piazza Dam. Questa città è sempre viva e piena di gente. Da tre anni a questa parte, quando la vidi per la prima volta, nulla è cambiato; solamente i prezzi leggermente rialzati. Piazza Dam è divisa in due dal traffico d’auto e tram: da un lato svetta l’imponente Palazzo Reale e dall’altro il Nationaal Monument , obelisco di pietra alto 22 metri e dedicato alle vittime della Seconda Guerra Mondiale. Bene la prima giornata finisce qui, rientriamo in albergo e per la cena siamo andati in un ristorante Argentino (qui ne è pieno) convenzionato con la A. Card (25 % di sconto) Madre Maria, molto in tema, abbiamo mangiato bene.

Riflessione: ancora non ho capito bene quale sia la cucina olandese, ma non preoccupatevi qui si trovano cucine per tutti i gusti, cinese, argentina, francese e italiana ma è molto cara anche se si mangia davvero bene.

Secondo giorno
Sabato 12 maggio 2007, mattinata con forti temporali. Decidiamo di non badare al tempo e di visitare uno dei pochi mulini ancora in funzione in città: il Molen Van Sloten. (compreso, €. 5,00) Prendendo il tram 2, e con dieci minuti di camminata arriviamo davanti al mulino . Purtroppo la visita in italiano non è contemplata, quindi ci accontentiamo dell’inglese. Al suo interno ci sono ricostruzioni di ambienti d’epoca; sala cerimonie (qui ci si può anche sposare), sala degli attrezzi, un piccolo museo e al piano di sopra statue in cera che ricordano alcuni personaggi raffigurati nei quadri di Rembrandth (lui era figli di un mugnaio). Saliamo su una terrazza e la guida aziona le pale, che vento, ma che bello spettacolo . Intanto spunta fuori anche il sole . Torniamo verso il centro, abbiamo un pò fame e approfittiamo della A. Card per gustarci un Sandwich gratuito al Van dobben sandwichbar, panetteria del 1945 specializzata in panini da asporto utilizzando solo prodotti freschi di prima qualità. Ci troviamo vicini alla piazza di Rembrandt (Rembrandt-plein) sulla quale oltre a bellissimi fiori, svetta un monumento a lui dedicato al centro di una rappresentazione di guerra. Prendiamo il nostro solito tram e scendiamo in Koningsplein, una lunga via pedonale che porta verso il centro. I canali e i ponti sono una costante della città, oltre alle immancabili biciclette, quasi in sinonimo della stessa. Stanchi di camminare, riprendiamo il tram e arriviamo nella zona della stazione, per la gita in battello. Fiduciosi saliamo a bordo della nave della compagnia Holland International (compreso, €. 11,00 per un’ora). Questo è la maniera migliore per visitare il centro storico di Amsterdam, comodamente seduti si possono ammirare monumenti, ponti , case (anche quelle sull’acqua) mentre una guida racconta vicende, aneddoti e storia di ogni parte della città, da non perdere. Dopo un’ora scendiamo e visitiamo il centro città con la Oude Kerk (Chiesa Vecchia) (compresa, €. 7,00). La più antica chiesa di Amsterdam (1250) al cui interno le 2500 piastrelle del pavimento sono pietre tombali – vi è sepolta anche la prima moglie di Rembrandt, Saskia; degna di nota la cuspide alta 22 metri la più alta in Europa fatta di legno . In questo periodo c’era il concorso fotografico World Press Photo; che in teoria comportava un supplemento di ingresso ma con sorpresa questo non c’è stato applicato. Fra le varie foto di artisti provenienti da tutto il mondo abbiamo trovato anche questa sequenza : la riconoscete vero ? Per gli italiani, tifosi, è un bel ricordo del 2006.
Usciti dalla chiesa siamo andati verso la piazza a vedere la Nieuwe Kerk (Chiesa Nuova) (compresa, €. 3,00) praticamente la copia esatta della vecchia chiesa, edificata nel XIV secolo e ricostruita nel XVII secolo sede delle incoronazioni e dei matrimoni reali, ma in un’altra zona (poiché la più antica Chiesa stava per essere soffocata dalla zona dei locali a luce rossa). Degne di nota le vetrate smaltate e l’organo decorato con cherubini di legno marmorizzato . Al suo interno, sorpresa, c’è anche uno shop – chiaramente d’oggetti religiosi per fortuna. Altra sorpresa, lungo il percorso per l’uscita si passa anche all’interno di un caffè, cosa inaudita e impensabile da noi. Usciti andiamo verso Waterlooplain, passando per il Nieuw Markt, antico mercato, dove ha sede la casa museo di Rembrandt, (compreso, €. 11,00). L’edificio è rimasto tale, e al suo interno tutto è rimasto come allora. Molto consigliata per la ricca collezione d’oggetti dell’artista. Ormai la serata è vicina e siamo anche molto stanchi. Prima di rientrare in albergo, ci fermiamo all’ Hard Rock Caffè , che è a due passi dall’albergo, per l’acquisto di una maglietta; altra mania iniziata proprio qui.
In serata andiamo in un ristorantino, in pieno centro, dietro alla Chiesa Nuova, che si chiama St. Paul’s, dove gustiamo un’ottima fonduta di carne cotta nell’olio e nel vino . Questa è l’ultima sera ad Amsterdam, così ancora non sopraffatti dalla stanchezza andiamo in giro per il centro e i suoi bellissimi ponti illuminati
Chiaramente abbiamo visitato anche il caratteristico quartiere a luci rosse, ma non è possibile fare foto o riprese, comunque è da visitare, passeggiano tranquillamente famiglie intere per loro è normale.

Terzo e ultimo giorno
Domenica 13 maggio 2007, mattinata nuvolosa.
Abbiamo riservato per l’ultimo giorno ancora un paio di visite. La prima è al Begijnhof (beghinaggio). Antico villaggio del XIV secolo, dove le beghine si ritiravano nella preghiera assoluta. Si può definire anche un’oasi di pace in una città brulicante di vita. Qui ogni casina possiede il suo giardinetto privato, e vi è anche la più antica casa di Amsterdam . Da qui in poco tempo siamo in centro e pertanto non possiamo non visitare la casa di Anna Frank (Anne Frank Huis) per entrarvi si deve passare attraverso un museo e vista la lunga fila, siamo andati altrove.
Infine, manca solo una visita alla fabbrica di lavorazione dei diamanti Gassman. Siccome i Paesi Bassi sono tra i pochi fortunati del pianeta a detenere un primato in campo diamantifero. La fama di Amsterdam come città dei diamanti risale a oltre quattro secoli fa, infatti, dal XVI° secolo la città è la capitale del diamante. La visita è in italiano e comincia con una breve spiegazione delle caratteristiche principali delle preziose pietre, come si lavorano fino alle stupende creazioni finali; con prezzi da capogiro.

Un’ultima cosa da dire è che vi sono onestamente molti coffe Shop sparsi per la città soprattutto nella zona del quartiere a luci rosse sono belli da vedere ma per me solamente da fuori
Questo è tutto, pertanto per visitare il meglio della capitale olandese sono sufficienti tre giorni, bisogna solo sfruttarli al meglio, chiaramente avendo più tempo a disposizione ci sarebbero altre cose da visitare come lo stadio dell’ Ayax, il museo dell’ Hermitage, e altro ancora ma ci accontentiamo per il momento, consiglio infine di acquistare la Amsterdam card ne noterete il notevole risparmio.
Il costo totale a persona si è aggirato intorno ai 300/400 euro tutto compreso.

Madrid, la bella di Spagna (fine settimana dal 16 dicembre al 19 dicembre 2022 aereo)

  cose fatte: tante..... da fare: visita allo stadio dell'Atletico di Madrid e alla torre panoramica venerdì 16 dicembre 2022 : atte...